Nata sul confine della Lapponia e di radici calabre, di svedese mi è rimasto l’amore per gli spazi aperti e per la solitudine.
Amo il caffè, che ho iniziato a bere a 24 anni a piccole dosi e ho un debole per la letteratura straniera e per il francese.
I miei ritmi sono quelli di una tartaruga sgozzata, mi annoio in fretta ma non abbastanza da potermi definire multipotenziale.
Ho una fissa per Parigi, per il francese e per la colazione salata.
Amo i raggi di sole nella prima luce del mattino e l’odore del catrame ammare.
Sono appassionata di diritto, di intelligenza artificiale e nella vita mi piace non essere certa di nulla.
L’arte più grande che conosca è quella del saper mentire.